Statuto
Quando nel lontano novembre ‘96 la nostra “avventura” ebbe inizio, ci sembrava quasi impossibile potesse durare nel tempo, anche se l’impegno profuso e l’entusiasmo erano grandi.
Nel cuore di alcuni terziari francescani, appartenenti all’Ordine Francescano Secolare, seguendo il carisma del Santo di Assisi, pulsava forte il desiderio di essere vicino a chi soffre nel corpo e nello spirito ed è solo; è questo un atto di amore non meno grande che vestire o nutrire chi è nel bisogno.
L’amore per i poveri chiede, infatti, come nello stile di San Francesco, di essere vissuto a stretto contatto con essi.
Per questo i terziari non tennero a lungo questo “sogno nel cassetto”, ma cercarono di coinvolgere uomini e donne “di buona volontà” nell’ambito della Comunità parrocchiale “S. Maria delle Grazie” e fuori di essa per dare vita ad una iniziativa concreta perché tanti poveri e, soprattutto extracomunitari, sentissero che in questo mondo distratto e spesso intollerante c’è qualcuno su cui si può sempre contare.
Nasceva così nell’ottobre 1998 l’Associazione di volontariato “Ambulatorio della Carità” come struttura dedicata ai poveri e agli emarginati che non riescono ad usufruire delle normali prestazioni del Servizio sanitario Nazionale. Gli utenti non hanno mai pagato né visite né medicinali. L’assistenza sanitaria era, allora, di due livelli:
1° livello: visite mediche preliminari secondo gli orari e i giorni prestabiliti,
2° livello: invio a strutture e medici specialisti “vicini” all’Ambulatorio della Carità.
A distanza di alcuni anni e, precisamente dal luglio 2003, l’attività assistenziale ha subito una svolta.
A seguito di un protocollo d’intesa con l’Azienda Sanitaria Locale Caserta 2 siglato nel mese di luglio 2003, l’Ambulatorio della Carità ha trasformato la sua attività in ambulatorio di medicina generale per Stranieri Temporaneamente Presenti sul territorio, con due aperture settimanali.
Il modello proposto si articola su due livelli:
a) assistenza sanitaria di primo livello; nel caso in cui il medico ravvisi la necessità di erogare al paziente cure urgenti, essenziali o continuative, si provvede alla richiesta da parte nostra e all’assegnazione in tempo reale del codice STP attraverso il personale ASL addetto all’anagrafe assistiti; con il codice STP il medico può procedere alla prescrizione di farmaci e/o all’invio del paziente alle strutture specialistiche; (circolare dell’Assessorato alla Sanità della Regione Campania n. 38/57 del 20/02/2001).
b) contatto diretto tra l’Ambulatorio e i servizi specialistici, attraverso una stretta integrazione con i Distretti e i Dipartimenti (Materno – infantile, Consultorio, ecc.).
La nostra è una attività di supplenza per un servizio che sul nostro territorio manca e che noi siamo stati e siamo ben felici di supportare. È questo uno dei modi per essere presenti sul territorio e di interagire con esso.
È chiaro, però, che l’obiettivo dell’Ambulatorio della Carità non è quello di creare servizi privati alternativi o paralleli rispetto al servizio pubblico.
Si continua ad erogare medicinali, ovviamente quelli non prescrivibili, che il nostro Ambulatorio da sempre raccoglie e acquista. Per il lavoro di selezione, catalogazione e conservazione attenta dei farmaci provvede il nostro servizio di farmacia in cui alcuni volontari prestano la loro opera fissa.
I medicinali non in nostro possesso, ma necessari per i nostri assistiti, all’inizio venivano acquistati con i nostri “poveri, ma generosi proventi” che derivavano dalle quote associative versate dai Soci, dalle offerte volontarie di persone generose, e da piccole iniziative che ci siamo inventate per raccogliere fondi, quali la vendita annuale dei dolci, in occasione della Festa della Mamma e la Cena annuale di beneficenza pro Ambulatorio della Carità.
Dal 2011 L’Ambulatorio è diventato un’ASSOCIAZIONE ONLUS e, con i proventi del 5%, nel tempo, si è dotato di un apparecchio per ecografie con sonde di vario tipo, un’attrezzatura strumentale per otorinolaringoiatria, una sterilizzatrice per ferri chirurgici e un apparecchio MOC ad ultrasuoni.
I fondi, provenienti dalle quote associative, dalle offerte volontarie e dal 5%, vengono utilizzati per le normali spese di gestione dell’Ambulatorio (telefono, luce, acqua, pulizia dei locali, cancelleria,ecc.), per l’acquisto dei medicinali e delle attrezzature mediche e per prestazioni sanitarie non erogate dal Servizio Nazionale.
A più di venti anni dall’inizio, il numero dei pazienti ha raggiunto quota 2104: segno dell’estremo bisogno che si avvertiva sul territorio di un simile servizio.
Questa la loro provenienza: ALBANIA, ALGERIA, BIELORUSSIA, BRASILE, BULGARIA, BURKINAFASO, CASABLANCA, CONGO, COSTA D’AVORIO, CUBA, EGITTO, ETIOPIA, FEDERAZIONE RUSSA, GAMBIA, GEORGIA, GHANA, GRECIA, GUATEMALA, INDIA, KENYA, KIRGHIZISTAN, KIRGISTAN, KOSOVO, LIBERIA, LITUANIA, MACEDONIA, MALI, MAROCCO, MOLDAVIA, NIGERIA, PERU’, POLONIA, ROMANIA, RUSSIA, SERBIA, SLOVENIA, MONTENEGRO, SIERRA LEONE, SPAGNA, TUNISIA, UCRAINA, UNGHERIA,
L’Ambulatorio della Carità funziona due volte a settimana, nei giorni di Lunedì e Mercoledì ore 18,00 – 19,30 e lo frequentano extracomunitari e anche persone affette da un male sempre più diffuso, di fronte al quale la medicina è per lo più a disagio, ma che l’amore e la carità sanno come affrontare: la solitudine. A costoro, spesso, oltre alle visite mediche, si dà sostegno morale e per qualcuno è stato possibile anche trovare una collocazione di lavoro.
Un sabato al mese, dalle 9.00 alle 12.30, l’Ambulatorio offre la possibilità a coloro che lo vogliono di effettuare, gratuitamente, la MOC, densitometria ad ultrasuoni sul calcagno.
Diversi sono i medici e i volontari che ci danno e ci hanno dato una mano, essi sono l’ossatura dell’Ambulatorio della Carità. Ci auguriamo che essere volontario diventi uno stile di vita, non solo all’interno della nostra struttura, ma nella quotidianità.
Fare volontariato ci cambia la prospettiva perché fa capire cosa conta davvero nell’esistenza e fa vivere in modo più semplice e autentico.
Il volontario, nella nostra società, è un combattente in una società individualista e narcisistica. Mentre tutto il mondo si affanna per ottenere il benessere individuale, nel mare dell’indifferenza, per raggiungere la massima soddisfazione in tutti i campi della vita, la solidarietà induce a mettersi al servizio dei più “poveri” per compiere insieme a loro un cammino di crescita e di liberazione.
Anche quest’anno non sono mancati piccoli, ma grandi successi per chi ne ha usufruito:
Karim dalla Tunisia, 53 anni, è stato operato di ernia cervicale, una situazione abbastanza complicata per lui, presso il 2° Policlinico di Napoli, attualmente sta facendo fisioterapia riabilitativa presso l’ASL di Marcianise ed è ospite, per la durata della stessa, presso la casa “Santa Maria dell’Accoglienza” in Marcianise.
Imelda dall’Albania, 23 anni, con un vistoso accorciamento della gamba, 20 cm, è stata visitata presso l’ortopedia dell’Ospedale Fatebenefratelli per l’allungamento dell’arto e il 24 dicembre è stata visitata presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli a Bologna, dove, speriamo, possa essere operata; mai pensavamo di poter raggiungere questa Azienda ospedaliera con un STP, eppure ci siamo arrivati.
Sono i miracoli che la carità compie ogni giorno!